Quando, dove e perché
Il 15 e il 16 novembre 2015 il G20 si è riunito ad Antalya, in Turchia.
E' nato per affrontare tematiche finanziarie, ma, essendosi svolto meno di 48 ore dopo gli attacchi terroristici a Parigi, in queste sedute si è anche occupato di stilare una dichiarazione sulla lotta al terrorismo. Infatti il presidente del consiglio europeo Tusk, all'apertura dell'incontro, ha dichiarato: "Dopo Parigi, il G20 non sia solo un altro summit: le parole non bastano, è il momento di agire".
Oggi, perciò, mi concentrerò su ciò che i leader hanno dichiarato e discusso riguardo al terrorismo durante l'incontro.
Fonti:
La Repubblica
La Stampa
Ansa
Rai news
Consilium Europa
Twitter
Oggi, perciò, mi concentrerò su ciò che i leader hanno dichiarato e discusso riguardo al terrorismo durante l'incontro.
Ciò che è necessario affrontare secondo il G20
- Il finanziamento del terrorismo
- Le condizioni che favoriscono il terrorismo
- La minaccia rappresentata dal crescente numero di combattenti stranieri
Le dichiarazioni
Il presidente turco Erdogan ha porto le più profonde condoglianze alla Francia a nome della Turchia, condannando i recenti attacchi terroristici e invitando i presenti ad un minuto di silenzio. Ha affermato che "come tutti sanno, il terrorismo non conosce religione, nazionalità o lingua".
Juncker (presidente della Commissione europea): "Non bisogna confondere terroristi con rifugiati, non vanno mischiate le categorie di persone: i responsabili degli attacchi di Parigi non possono essere confusi con i rifugiati in cerca di salvezza. Non mi piacciono queste reazioni"
Ban Ki-moon (segretario generale dell' Onu): "La risposta al terrorismo deve essere ferma, robusta, ma nel rispetto delle leggi altrimenti si contribuirà ad alimentare il circolo di violenza"
Il presidente statunitense Obama, al termine dell'incontro con Erdogan: "Quello sferrato contro Parigi è un attacco a tutto l'Occidente. I cieli sono stati oscurati..." Ha inoltre assicurato che "i responsabili saranno braccati e assicurati contro la giustizia", poiché "il massacro di persone innocenti non è solo un attacco contro Ankara e Parigi, ma un attacco contro l'intera umanità"
Obama e Putin hanno definito "imperativo" risolvere il conflitto in Siria. I due leader hanno discusso privatamente a margine del G20.
Tusk e Putin hanno sottolineato l'importanza della cooperazione.
Renzi: "Servono determinazione ma anche saggezza e buonsenso" contro gli attacchi terroristici. In Italia ha dichiarato: "E' un tema grande che ci porteremo per mesi e anni ma che se il paese sarà unito e compatto insieme ai partner europei siamo in grado di vincere"
Juncker (presidente della Commissione europea): "Non bisogna confondere terroristi con rifugiati, non vanno mischiate le categorie di persone: i responsabili degli attacchi di Parigi non possono essere confusi con i rifugiati in cerca di salvezza. Non mi piacciono queste reazioni"
Ban Ki-moon (segretario generale dell' Onu): "La risposta al terrorismo deve essere ferma, robusta, ma nel rispetto delle leggi altrimenti si contribuirà ad alimentare il circolo di violenza"
Il presidente statunitense Obama, al termine dell'incontro con Erdogan: "Quello sferrato contro Parigi è un attacco a tutto l'Occidente. I cieli sono stati oscurati..." Ha inoltre assicurato che "i responsabili saranno braccati e assicurati contro la giustizia", poiché "il massacro di persone innocenti non è solo un attacco contro Ankara e Parigi, ma un attacco contro l'intera umanità"
Obama e Putin hanno definito "imperativo" risolvere il conflitto in Siria. I due leader hanno discusso privatamente a margine del G20.
Tusk e Putin hanno sottolineato l'importanza della cooperazione.
Renzi: "Servono determinazione ma anche saggezza e buonsenso" contro gli attacchi terroristici. In Italia ha dichiarato: "E' un tema grande che ci porteremo per mesi e anni ma che se il paese sarà unito e compatto insieme ai partner europei siamo in grado di vincere"
I capi di Stato al G20 |
La condanna da parte di Putin
Il premier russo Putin, alla chiusura del G20: "L' Isis è finanziato da individui di 40 Paesi, inclusi alcuni membri del G20". Con grande stupore generale, ha fatto consegnare i dati in suo possesso, ovvero quelli raccolti dal Dipartimento del Tesoro di Washington a partire dal 2013, che nel 2014 hanno portato alla pubblicazione del rapporto "Donazioni private" (trasferite a Isis da parte di privati cittadini del Qatar e dell'Arabia Saudita attraverso le poco controllate istituzioni finanziarie del Kuwaitiane).
Fonti:
La Repubblica
La Stampa
Ansa
Rai news
Consilium Europa
Matilde Serini
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