Otis Johnson a Times Square (Fonte: TPI - http://www.tpi.it/mondo/stati-uniti/ricominciare-a-vivere-dopo-44-anni-di-prigione ) |
Vi è mai capitato di pensare quale sarebbe la vostra reazione al mondo attuale, dopo aver passato 44 anni in isolamento?
Otis Johnson non l'ha immaginato, a Otis Johnson è realmente accaduto.
Fu incriminato per tentato omicidio e aggressione a pubblico ufficiale all'età di 25 anni. Trascorsi i 44 anni che gli aspettavano in prigione, oggi, a 69 anni, è libero.
La rete televisiva Al Jazeera ha deciso di seguire il suo rientro nella realtà, molto diversa da quella di 44 anni fa.
Durante la detenzione Otis aveva perso ogni contatto con la propria famiglia, amici e fidanzata.
"Nel 1998 non avevo più nessuno con cui comunicare", racconta durante l'intervista.
Dunque una volta uscito, non sapeva dove andare. La prima cosa che fece fu andare a Times Square, a New York. Trascorse la giornata ad osservare le persone.
"Tutti sembravano essere di fretta e continuavano a parlare da soli con fili di ferro (gli auricolari) alle orecchie. Per un momento ho pensato che fossero tutti agenti della Cia".
Otis rimase stupefatto da come il mondo fosse cambiato: dagli auricolari ai video sulle vetrine dei negozi. Infatti nel suo periodo in carcere non poté seguire l'evoluzione tecnologica e come questa influenzò la società. "La prigione mi ha influenzato molto, è stata dura rientrare nella società perché le cose sono cambiate".
Nonostante le prime difficoltà Otis è riuscito ad ambientarsi. Oggi alloggia in un edificio dell'organizzazione no-profit Fortune Society a New York che si occupa di aiutare gli ex-detenuti. Durante il giorno ama prendere l'autobus per vedere meglio la città e parlare con le persone. Frequenta la moschea, pratica il tai chi e ogni giorno verso le sei va a meditare al parco. Alle nove di sera rientra a casa. Il suo sogno è aprire un centro di accoglienza per le donne,ma finora la banca non gli ha concesso alcun prestito, a causa del suo passato da detenuto.
"È bello essere liberi" conclude l'intervista.
Vittoria Scrofani
Nessun commento:
Posta un commento